lunedì 29 marzo 2010

Parola alla Psicologa..


La nostra psicologa Nadia Giorgi e i suoi consigli ai futuri sposi per affrontare al meglio questo grande cambiamento...

LA VALIGIA PER LE SCALE

Vogliamo parlare della valigia che i fidanzatini preparano andandosene dai genitori? Io la immagino capiente, colorata, di quelle vecchie, un po’ usurata, senza ruotine, che a spostarla si fa piuttosto fatica. Una valigia magari legata con un laccio perché niente scappi fuori. Dentro ci sta di tutto, un sacco di effetti personali che i giovani non intendono lasciare e si tengono stretti. Portarsi via quelle cose significa abbracciare se stesso e lasciarlo sarebbe un po’ abbandonarsi.La nostalgia spunterebbe fuori, magari inficiando il NUOVO, ossia la vita, la costruzione, il progetto che loro hanno deciso di iniziare insieme nella condivisione delle novità. Eppure la valigia è impegnativa. Arrivati nella nuova casa, c’è da aprirla, scuriosare nel contenuto e fare i conti con quegli oggetti pesanti che avevano un altro sapore nella casa dei numi, sì da apparire di altra consistenza. Nella valigia ciascuno troverà il suo e non il nostro. Ad esempio il suo rapporto con la propria famiglia d’origine che non potrà essere uguale a quello che intratterrà il partner e viceversa… Così il desiderio di Lalla, che i propri genitori vengano spesso a cena nella nuova casa non sarà sempre desiderato nello stesso modo da Niki. E il bisogno di Niki di soddisfare certe aspettative dei suoi genitori non sarà mai il bisogno di Lalla. Cullandomi su questa fantasia vorrei sostenere l’importanza che Niki e Lalla riescano a discernere la loro diversità di emozioni, sentimenti, legami familiari. Da questa imprescindibile diversità è necessario partire come due viandanti che condividono la stessa meta, ma non la casa da cui sono partiti, non gli stessi ricordi, non le stesse emozioni che il distacco può suscitare durante l’avventura del viaggio. Questo non riconoscimento potrebbe provocare incomprensioni e litigi nella neo-coppia e vissuti di scarsa considerazione dell’uno verso l’altro. Noi qua che ci stiamo occupando di offrire agli sposi spunti variegati affinché scelgano e realizzino “il meglio” per se stessi – sia sul piano estetico che psichico - ci sentiamo un pò grilli parlanti…tuttavia anche Pinocchio insegna l’utilità di riconoscere il buono nelle analisi critiche degli amici!

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