venerdì 16 luglio 2010

Lungo, corto o trasformista?


C’è chi l'abito del suo grande giorno lo immagina lungo e voluminoso, chi lo preferirebbe semplice e senza fronzoli, chi ama il colore e chi lo odia, chi lo sogna da quando era bambina e chi invece lo vede solo come scomodo e antipatico, ma c’è anche chi lo vuole corto, allegro e sbarazzino, per una cerimonia civile e estiva. Ma se qualcuna non volesse rinunciare a nulla e ne sognasse due: uno lungo, elegante, classico e principesco e uno corto per ballare felice durante la festa? Egò spose ha la soluzione: l’abito trasformista! Di giorno è voluminoso e ampio, ma di notte diventa un tubino che mostra gambe e decolté. Nello stand della casa di moda di Putignano a Sì Sposa Italia, i modelli di questo tipo erano numerosissimi, per spose giovani, estrose, con un pizzico di pazzia.
Ormai il corto è un must delle collezioni di abiti da sposa:
Greta Spose accanto a abiti corti plissettati o in taftà di una bucolica eleganza ha esposto un bellissimo modello bianco e verde delicato, corto davanti ma con un lungo strascico, che si stacca trasformando tutto l’abito; Ugo Zaldi ha presentato modelli in seta plissè o arricchiti da gonne composte da voluminosissime piume; David Fielden ha fatto sfilare vari abiti corti, alcuni in stile anni 50 altri romantici, altri giovanili, come quello a maxi maglia; infine Morbar ha puntato sull’eleganza e la raffinatezza con abiti semplicemente corti o arricchiti da un lungo strascico.
Da ora in poi una sposa in corto è possibile, ragazze fate vedere le gambe!

In foto abito Fabio Gritti

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di Laura Morelli

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