mercoledì 30 marzo 2011

Un matrimonio per Sì

Dopo l'enorme successo riscosso lo scorso anno dal nostro concorso "Un matrimonio per Sì", abbiamo deciso di riproporlo anche quest'anno, con una giuria e un premio come sempre di grande importanza!
Quindi... sposine, sposini, amiche e damigelle preparatevi ad inviare le vostre foto a concorso@silarivistaperchisisposa.com!
Nelle prossime settimane sapremo finalmente comunicarvi la giuria, il premio e tante altre importanti novità. Non perdetevele!


In foto Silvia e Riccardo, i vincitori dell'edizione 2010 di "Un matrimonio per Sì"

martedì 29 marzo 2011

Dal numero di gennaio... L'editoriale





C’era una volta una bambina che amava scrivere, una bambina che sognava di essere una principessa in un reame incantato tra palazzi meravigliosi e dame. Quella bambina è diventata un’adolescente, che ha iniziato a scrivere poesie e racconti e, con i piedi per terra, ha sognato di diventare una giornalista, quel lavoro che oggi è riuscita a conquistare e a fare ogni giorno, raccontando favole sì, le bellissime favole che tutte voi lettrici vivete ogni giorno, le vostre favole d’amore.
Quella bambina ero io, ed oggi non posso che essere fiera di quello che ogni giorno faccio nel bellissimo gruppo che ruota intorno a Sì la rivista per chi si sposa. Sì, perché la nostra redazione è un mondo, un mondo fatto di persone che come me hanno sognato per tutta la vita e sono riuscite a fare quello che hanno sempre voluto, scrivendo, occupandosi di pubblicità e di comunicazione, di grafica o di fotografia. Siamo uno staff consolidato insomma, che lavora febbrilmente per darvi la possibilità di organizzare al meglio i vostri meravigliosi matrimoni ed ogni volta che la rivista esce siamo soddisfatti e felici del vostro fedele riscontro.
Non sapete quanto ci piace incontrarvi in fiera e sapere che già ci leggete, ascoltare i vostri consigli ed i vostri racconti, quanto ci piace passare dalle edicole e scoprire che avete acquistato tutti i numeri, quanto ancor di più ci piace conoscervi ad una ad una e sapere quanto il nostro lavoro vi è servito per organizzare il vostro grande evento!
In tutte le provincie che copriamo attualmente, Arezzo, Firenze, Grosseto, Prato, Siena e Perugia, il nostro successo sta aumentando uscita dopo uscita e per i prossimi numeri abbiamo intenzione di farci conoscere ed allargarci in altre importanti provincie. Anche il nostro portale on line www.silarivistaperchisisposa. com sta crescendo, permettendo a tutte le coppie di scoprire novità e curiosità, nonché di conoscere i migliori professionisti delle loro zone di riferimento e di interagire con la redazione, inviando racconti o domande.
Quindi grazie ragazzi e grazie ai nostri fedeli clienti, che si affidano a noi con affetto e fiducia numero dopo numero. E’ grazie a tutti voi che tutto ciò può esistere!
Ci vediamo ad ottobre con la prossima uscita e mi raccomando, scrivetemi a laura@silarivistaperchisisposa. com.
Un forte abbraccio,
Laura 

Dal numero di gennaio... Banchetto stellato

IL MATRIMONIO VISTO DA UN GRANDE CUOCO. RAGIONANDO DI FORMA E SOSTANZA A TAVOLA


Da un momento di piacere ed unione come il festeggiamento delle nozze a un momento di aperta convivialità come il banchetto. Riunirsi, celebrare, gioire e infine mangiare. Dallaltare alla tavola il passo è breve e godereccio. Dove proseguire la festa e cosa mettere nel piatto, è una questione di gusto personale. E di stile.
Ma come si fa a mettere in tavola lo stile? Lo abbiamo chiesto ad uno che se ne intende: Gaetano Trovato, chef del ristorante Arnolfo di Colle Val DElsa. Locale storico in un palazzo del 1400, eccellente cantina, 30 coperti in tutto. E una cucina toscana rivisitata con grande rispetto della tradizione. Dal 1999 è 2 stelle Michelin. E poi, 2 Forchette Gambero Rosso, 2 Cappelli de LEspresso, 3 Stelle Veronelli. Non cè dubbio che siamo al top.
Va detto che oggi il ventaglio di proposte a disposizione di una coppia di sposi è molto ampio. La scelta può cadere sui grandi castelli e Relais, per chi ha grandi numeri e tanti invitati, ma può anche abbracciare il basso profilo, con un grande ristorante di alta cucina, pochi invitati, poco sfarzo, senza troppi fronzoli ma con sostanza, per dirla con le parole dello Chef. Come voce autorevole del panorama gastronomico regionale, italiano e internazionale, gli abbiamo fatto qualche domanda sul tema.

Verso che direzione va l’alta cucina per i matrimoni?
Predilige la qualità, con numeri più contenuti. Pochi fronzoli e più sostanza.
Quali sono quindi le nuove tendenze?
Aperitivi Finger-Food di benvenuto, accompagnati da Franciacorta e Champagne, e poi menù più corti: 4 portate al massimo, per non stancare gli invitati.
Una portata che secondo lei non può assolutamente mancare in un banchetto di nozze.
Sono due. Un piccolo risotto e la torta, anche simbolica.
Quali vini ad accompagnare i vari piatti e momenti del ricevimento?
Spumante Franciacorta, Chardonnay, Brunello di Montalcino, Champagne.
Cosa consiglia ad una coppia che sta organizzando il pranzo o la cena per il proprio ricevimento?
Il mio consiglio è di organizzare un pranzo di qualità con i parenti più stretti, e poi con gli amici una festa più movimentata fino a tarda notte, con musica, un buffet con più postazioni distinte, zone fredde, calde, dolci ecc. per non creare troppa confusione”.
di Stefania Abbattista
dal numero di Gennaio 2011 di Sì la rivista per chi si sposa

Dal numero di gennaio... Renato Balestra, consigli di maestro


È il simbolo della sartorialità made in Italy in tutto il mondo, è un volto noto tra tutti gli italiani, ma soprattutto è un grande ambasciatore dell’eleganza e della raffinatezza: è Renato Balestra, sinonimo di savoir-faire e stile da ormai molti anni. Tutti gli sposi sarebbero onorati di essere aiutati da lui nella scelta dell’abito per il giorno più importante e per sopperire a questo vuoto, noi non potevamo che intervistarlo, chiedendo consigli e novità.

- Iniziamo dalla sua collezione. Come sarà lo sposo Balestra nel 2011?
Sarà classico e lineare, ma potrà giocare con i colori. A seconda del tipo di cerimonia che avrà progettato potrà scegliere l’eleganza raffinata del tight o il semplice vestito grigio scuro o grigio perla, reso importante e ravvivato da cravatte argento.

- Quali consigli si sente di dare ad uno sposo?
Dico sempre che lo sposo non deve essere troppo vestito se la cerimonia non lo consente. Con una camicia bianca o leggermente perlata, una gardenia all’occhiello o una pochette bianca o grigia perla, calze nere alte e scarpe nere con i lacci, non si sbaglia veramente mai.

- Come deve essere vestito lo sposo per una cerimonia invernale?
Deve indossare un mantello molto classico, o con due bottoni o con un solo bottone ed aderente in vita.

- Riguardo ad alcuni importanti accessori invece, come il cappello o la cintura, cosa può dirci?
Il cappello, a cilindro, si usa solo per matrimoni molto eleganti. Il tight richiede il cappello da tenere in dei momenti in testa ed in dei momenti sotto il braccio. La cintura deve invece essere scura come l’abito e con la fibbia. In alcune occasioni può essere usato un panciotto dello stesso tessuto della cravatta.

- Un errore che lo sposo non deve mai fare
Scegliere lo smoking, che serve solo ed esclusivamente per serata di gala e non per cerimonie.

Buona scelta ragazzi e mi raccomando, ricordate questi importanti consigli da maestro!

di Laura Morelli
Dal numero di Gennaio 2011 di Sì la rivista per chi si sposa







Dal numero di gennaio... Domo Adami: Ciak, si...sposa!



Dietro il marchio Domo Adami c’è lui, Mauro Adami, Wedding Designer e Global Stylist, che ha fatto dell’eleganza il carattere distintivo del suo brand. La creatività diventa vettore di personalizzazione e originalità, per abiti e servizi su misura, in un mix perfetto di gusto, suggestioni e innovazione. Amato anche dal grande pubblico, che lo ha conosciuto grazie a programmi come “Cambio vita… mi sposo” – condotto da Natasha Stefanenko e in onda su Sky – o il più recente “Mi ha lasciato…cambio vita”, Mauro Adami non è solo stilista, ma un vero regista di matrimoni, grazie anche a un fidato team di esperti e artisti di fama internazionale. Dettagli pregiati e scenari indimenticabili: Mauro Adami si racconta per Sì.

Com’è nata la sua passione per la Bridal Couture? 
“Sono stato da sempre attratto dal fascino del fasto emozionale. Il mondo della sposa è per me teatralità suprema ed eccellente, un’artistica rappresentazione dove moda, luci, musica ed emozioni ricoprono i propri ruoli in un sincronismo energizzante”.

Come descriverebbe il suo stile? 
“Il mio stile fa riferimento alle tradizioni e alle regole, con lo scopo di creare nuovi percorsi di ricerca e di suggestione che celebrano l’eleganza moderna e contemporanea”.

Quali sono le tendenze per il nuovo anno? E quali gli elementi, a suo avviso, immancabili per un abito da sposa?
“Le nuove tendenze per il matrimonio vertono soprattutto verso il romanticismo, che torna dopo il minimalismo degli anni Novanta. Non mancano però anche proposte glamour, con tagli e materiali innovativi. L’elemento fondamentale, tuttavia, consiste nel capire il carattere e le caratteristiche della sposa per creare un abito ad hoc, che la faccia sentire a proprio agio in ogni momento. L’abito deve trovare la sua sposa ed è solo così che la festa prenderà colore, ritmo e autenticità. Un abito indossato dalla sposa perfetta acquisisce un potenziale irripetibile: un abito scivolato, dalla linea perfetta a sirena con scollo sulla schiena, è ideale per un gesto di femminilità e glamour mentre un abito vaporoso e leggero rende principesco il sogno che diventa realtà”.

Un colore…
“Certamente il bianco perché è necessariamente il colore che rappresenta la sposa e il suo protagonismo. Abbandono il bianco solo per trovare un colore che vesta meglio l’emozione della sposa che sto incontrando”.

Quali influenze entrano in gioco quando disegna un abito?
“Anzitutto c’è l’emozione di un’idea: il ricordo di un tessuto, la sinuosità di un gesto femminile, uno scenario da caratterizzare. Il tutto si amalgama e si unisce in un alchemico balletto di atmosfere. Alla base c’è sempre l’impulso dell’emozione, emozione che viene poi supportata da tanta, tantissima ricerca, in ogni direzione. La ricerca sta alla base di ogni prodotto che si evolve e si migliora. Chi non fa ricerca si ferma e chi si ferma... è perduto! Ricerca in ogni direzione vuole dire che ogni impulso culturale e vitale viene messo nella cartella degli appunti e da lì si creano i segmenti per la collezione, che unisce aspetti romantici, grintosi, moderni. Da ognicolore che rappresenta la sposa e il suo protagonismo. Abbandono il bianco solo per trovare un colore che vesta meglio l’emozione della sposa che sto incontrando”. Quali influenze entrano in gioco quando disegna un abito? “Anzitutto c’è l’emozione di un’idea: il ricordo di un tessuto, la sinuosità di un gesto femminile, uno scenario da caratterizzare. Il tutto si amalgama e si unisce in un alchemico balletto di atmosfere. Alla base c’è sempre l’impulso dell’emozione, emozione che viene poi supportata da tanta, tantissima ricerca, in ogni direzione. La ricerca sta alla base di ogni prodotto che si evolve e si migliora. Chi non fa ricerca si ferma e chi si ferma... è perduto! Ricerca in ogni direzione vuole dire che ogni impulso culturale e vitale viene messo nella cartella degli appunti e da lì si creano i segmenti per la collezione, che unisce aspetti romantici, grintosi, moderni. Da ogni “aspetto” nasce una “serie” a cui si abbinano i tessuti e i tessuti diventano poi abiti. Creo contemporaneamente anche gli accessori, ma in modo più libero: hanno la caratteristica di essere intercambiabili, anche se alcuni si adattano più di altri a questo o quell’abito”.

Se dovesse dare un consiglio per la scelta dell’abito a un’amica che sta per sposarsi, cosa le direbbe? 
“Consiglierei di essere se stessa. La sposa perfetta è quella più naturale, quella che rispetta e valorizza se stessa e crea la giornata a sua immagine e somiglianza. Sarò sincero: non posso indicarne solo una. Sarebbe come chiedere al vento di accarezzare un solo fiore in un giardino. Le ragazze e le donne che si rivolgono a me fanno veramente una scelta precisa, capisce? Loro scelgono me, come potrei mai preferirne una a un’altra? Io le sbircio quando accarezzano il loro abito e nelle chiacchiere ascolto la voce che descrive il loro amore, più la voce è sincera più la passione che mi arriva è forte, e più’ io sarò con loro. Ho sposato persone che mai sarebbero andate all’altare con i capelli sciolti o con l’abito scivolato invece che un classico costruito, ma queste persone mi hanno detto “così non mi ero mai vista” oppure “ecco come voglio essere da quel giorno”. La sposa perfetta è completa in ogni aspetto, in ogni momento della cerimonia e del ricevimento. La scelta degli accessori, dei dettagli e lo stile di eleganza nuziale la rende attenta alla sua perfezione”.

Ci sono richieste stravaganti che ha dovuto soddisfare nel corso della sua carriera? 
“Avendo avuto modo di organizzare matrimoni in diverse parti del mondo, le richieste sono le più disparate e talvolta possono apparire stravaganti, ma sono molto legate al luogo di provenienza: in Giappone presentano esigenze diverse dalle spose americane o europee. Tra gli eventi più recenti posso annoverare un matrimonio a San Pietroburgo, estremamente spettacolare in quanto gli sposi hanno voluto creare l’intero evento ispirandosi alle atmosfere circensi”.

Ha qualche oggetto/accessorio che predilige?
“Non ne ho uno in particolare. Dipende molto dall’abito e dalle esigenze della sposa. Sono infatti determinanti, oltre al vestito, la scelta della location e il tipo di rito con cui viene celebrata la cerimonia; ad ogni rito corrisponde un codice di abbigliamento e gli accessori possono aiutare moltissimo. Un accessorio può velare una scollatura profonda, una schiena nuda, un cappello può definire le proporzioni di un insieme, il velo è la magia che viene alla fine delle scelte, i guanti rendono elegante un braccio nudo, e così via. Ad ogni scelta il suo accessorio. Comunque non possono mancare mai, per nessun motivo, equilibrio e sobrietà nelle scelte”.

Un messaggio e un augurio a tutte le nostre lettrici...
“Per quanto concerne l’organizzazione del matrimonio, consiglio di fare una buona ricerca, per informarsi e decidere al meglio, e di affidarsi solo a professionisti. E naturalmente auguro a tutte di essere felici, raggianti ed entusiaste e di godersi il loro giorno più bello in ogni aspetto". 

di Claudia Cataldo 

Dal numero di Gennaio 2011 di Sì la rivista per chi si sposa

Dal numero di gennaio... Religiosa o civile? C'è anche quella simbolica!

Capita a tutte coppie in procinto di sposarsi di trovarsi di fronte ad una decisione importante: cerimonia religiosa o civile? La prima è elegante e romantica, ma ci vogliono ideali forti e decisi per affrontarla, mentre la seconda risulta spesso fredda e distaccata, mai troppo spettacolare come molte coppie si immaginano. A risolvere il problema c’è la cerimonia simbolica! Per spiegarvi meglio di cosa si tratta abbiamo contattato Jo Bertolino, officiante di matrimoni simbolici, che ci ha descritto la sua attività.

Jo, perché scegliere una cerimonia simbolica? 
Per un motivo molto semplice: molte coppie non si sentono rappresentate dalla Chiesa e la cerimonia civile appare scarna e veloce.
Nel creare una cerimonia io rispetto gli ideali della coppia, le loro esperienze di vita e le loro esistenze. Consiglio loro le letture, le parole da usare e la musica, creando un evento personalizzato e specificatamente loro.

Dove si svolge una cerimonia simbolica? Ha valore civile? 
Purtroppo no; per questo le coppie espletano le formalità legali in una cerimonia semplicissima per poi dedicare tutta l’attenzione alla cerimonia simbolica. Può essere celebrata ovunque, in parchi,castelli o spiagge. 

Come si sviluppa una sua cerimonia?
Inizia con l’introduzione del celebrante, che avendo avuto precedenti contatti con la coppia, parla della loro relazione ed include dettagli per loro importanti. Come celebrante, sono sempre alla ricerca di nuove ritualità che rispondano alle esigenze delle coppie.
Ritengo che la nostra società si è troppo allontanata dalla celebrazione di rituali che invece sono significativi nel sottolineare l’importanza del rito di passaggio.

C’è uno scambio di fedi o comunque un gesto che simboleggia l’unione?
Sono più d’uno i rituali che adopero per simboleggiare l’unione, ma lo scambio degli anelli difficilmente manca nelle cerimonie che celebro. Ho celebrato un matrimonio in cui gli “anelli” erano un bigliettino con una poesia ed un pezzetto di filmato; la coppia era composta da un regista e da una poetessa…



di Laura Morelli
Dal numero di gennaio 2011 di Sì la rivista per chi si sposa

Dal numero di gennaio... Incanto a Bagheria

CONTINUA LA COLLABORAZIONE CON ANGELO GARINI CHE, AD OGNI NUMERO, PROPONE UN SUO REAL WEDDING




Il palazzo Palagonia, riscoperto a Bagheria da Tornatore per l’omonimo film, è la location che racconta le nozze di una splendida ragazza, discendente di una famiglia che ha sempre abitato nel palazzo.
Già un paio di giorni prima della data delle nozze, tutto è un fermento di uomini che portano piante fiorite, sistemano e potano gli alberi e le palme secolari, dissodano il terreno, ripristinano i viali di ghiaia prima di coprirli con candida moquette, per consentire alle signore di camminare più agevolmente sui tacchi. 
Io, come sempre, sono qui per rendere indimenticabile questo giorno per sposi ed invitati. 
Lungo il percorso della sposa, dall’ingresso del cancello principale fino alla cappella dove si sposò la nonna, dispongo dodici valletti, in abiti tradizionali siciliani risalenti al Settecento, con in mano una lunga asta che termina con una sfera di fiori.
Il progetto illuminotecnico prende vita e fa sì che alcune zone delle facciate siano messe in risalto, illuminando antichi stemmi e mostri scolpiti nella pietra, statue di cui la villa è piena, al punto da essere denominata “Palazzo dei Mostri”.
Il salone delle feste, chiamato anche “Salone degli specchi”, poiché tutto il soffitto ne è ricoperto, è il massimo in cui si possa allestire la tavola; un tavolo imperiale troneggia al centro, dove una quantità enorme di vasi traboccano di rose, lilium e peonie, alternandosi ad antichi candelabri con lunghissime candele bianche e piccoli vasetti di vetro trasparente in cui brillano tremolanti punti luce.
Sui tavoli antiche tovaglie ricamate, prezioso corredo di famiglia, raccontano lussi antichi e splendori che la sposa, pur essendo giovanissima, dimostra di apprezzare.
Dopo cena, sulla terrazza cha si affaccia sulle scalinate della villa è il momento della torta nuziale che è sempre presentata in modo da suscitare la sorpresa degli sposi e accolta dagli ospiti con grande meraviglia. E come finire una splendida giornata, ricca di emozioni per tutti, se non con un grande ballo? Dispongo una grande piattaforma in una degli androni della villa, trasformandolo in sala da ballo, alla luce di grandi candelieri bianchi ricolmi di fiori che danno un tocco di romanticismo ai balli più moderni e scatenati, sotto gli occhi assonnati delle statue e quelli degli ospiti, appagati da tanto fasto ed eleganza.

Angelo Garini 
Dal numero di Gennaio 2011 di Sì la rivista per chi si sposa

Un bouquet da Regina!


Quando l’ho chiamato al telefono ero un po’ intimorita, parlare con il flore designer di fiducia della Regina d’Inghilterra e di star del calibro di Madonna non è cosa che si fa ogni giorno; ma non appena ha iniziato a parlare ho dimenticato tutto, sono entrata nel suo mondo di fiori, colori e odori e lì mi sono persa. Ho immaginato i suoi bouquet, ho seguito la costruzione dei suoi allestimenti, ho percepito l’amore verso il suo lavoro, senza accorgermi che il tempo passava e che tra di noi si era istaurata una piacevole chiacchierata. Sono quindi orgogliosa di poter presentare Ercole Moroni alle lettrici e ai lettori di Sì e di poter svelare loro tutti quei consigli che sono riuscita a carpire da questo vero guru del flore designer.

- Partiamo dai consigli per gli sposi, da cosa nasce l’idea per un allestimento floreale?
Tutto nasce dalle richieste della coppia e dalle numerose domande che pongo loro al primo incontro. Per me, che sono un sarto del fiore, è importante conoscere la personalità degli sposi, sapere quale è il loro fiore preferito e come immaginano il look della loro festa. Sono molti i fattori da tenere in considerazione e niente va lasciato al caso: il momento della giornata, la cerimonia religiosa o civile, lo stile moderno o rustico, la stagionalità.

- Il ruolo del fiorista del matrimonio. 
E’ sicuramente fondamentale dato che con i fiori si può cambiare lo stile di un intero evento. Il flore designer deve sempre mostrare i fiori agli sposi e avere un portfolio notevole; deve inoltre capire che il matrimonio non è il suo ma degli sposi.

- Passiamo adesso alle sue creazioni, ce n’è una che ha realizzato e che è la sua preferita? 
Sì, era un tavolo imperiale lunghissimo con 140 vasi pieni di Gypsophila. E pensare che non è nemmeno il mio fiore preferito!

- Matrimonio in campagna a primavera, allestimenti country chic, quali fiori immagina? 
Tulipani e narcisi; danno un tocco di delicata eleganza e soprattutto non coprono con il loro odore i sapori e i sentori dei cibi.

- Matrimonio in inverno in una villa principesca, cosa sceglierebbe?
Orchidee bianche e amarillis. Ma queste sono solo delle idee, in realtà esistono milioni di fiori e non è necessario usare sempre gli stessi. E’ come se ogni giorno si mangiassero tagliatelle, alla fine ci annoierebbero e non ci piacerebbero più!

- Un bouquet per le nostre lettrici 
Muscari, orchidee e rose. Importante è che usino un fiore che amano e che non si limitino al classico e al visto e rivisto. C’è un mondo di fiori intorno!

Di Laura Morelli