“E’ fondamentale che il trucco (per chi desidera truccarsi, ovviamente) sia eseguito bene dal punto di vista tecnico e con prodotti “longlasting” a lunga durata, in modo da esibire un’immagine accurata dall’inizio alla fine della cerimonia o dell’evento. Quindi, via libera a una base leggera ma che conferisca omogeneità cromatica alla pelle, un velo di cipria trasparente per tamponare l’oleosità (anche nel corso della giornata), indispensabile per intensificare lo sguardo, la matita nera per delineare il contorno occhi, un ombretto, mascara nero waterproof e, infine, una pennellata di fard.”
- Lei è stato soprannominato dal New York Times “Il profeta del make-up made in Italy”. Ci profetizza come sarà il trucco sposa 2011? Saremo di fronte ad una nuova tendenza all’interno di una corrente già in divenire, o è previsto un totale cambiamento di rotta?
“Personalmente, non ritengo necessario seguire una tendenza stagionale per il make up da sposa. La teoria che ho sempre sostenuto a questo proposito è indossare il trucco più adatto per migliorare le proprie caratteristiche. Che senso avrebbe usare il lilla o il verde bosco perché sono di moda ma cozzano completamente con i colori naturali? Sarebbe solo controproducente…”
- Ritiene che il trucco della sposa debba richiamare, e in quale maniera, l’altro pregnante accessorio della sposa, ossia il bouquet?
“Sono per una “linearità cromatica” che necessariamente deve esprimere un’immagine che sia in sintonia totale con tutti gli elementi che la compongono. Non per questo, però, il trucco deve essere eseguito con o richiamare i colori del bouquet.”
- Infine, nella Sua carriera di spose ne avrà viste innumerevoli. Ne ricorda qualcuna che Le è rimasta particolarmente impressa? Per quale motivo?
“In effetti, no, non ne ricordo nessuna in particolare anche perché da molti anni ho diversificato la mia attività ma, se devo e posso essere sincero, ho sempre ammirato quelle spose che hanno mantenuto il loro modo di essere e il loro trucco, pur tenendo conto degli elementi che contraddistinguono lo stile.”
di Irene Graziotto
Nessun commento:
Posta un commento