mercoledì 14 dicembre 2011

Dal numero di Ottobre 2011 - Eleganza… bespoke


L’eleganza maschile ha un indirizzo storico: la londinese Savile Row, un vero must per i gentlemen di tutto il mondo. Dal 1806 i sarti di questa via hanno cucito abiti per i nomi più importanti della storia, della politica e dello Star system mondiali. Tanto per fare qualche esempio: l’Ammiraglio Nelson, Wiston Churchill, Calvin Klein, Michael Jackson, Harry S. Truman, Cary Grant, John Lennon, Mick Jagger, David Beckham, Gianni Agnelli, il Sultano dell’Oman, Elton John, Hugh Grant, Pierce Brosnan, Robbie Williams, Brad Pitt, Tom Cruise, Will Smith, Jamie Foxx, Samuel L. Jackson, Russell Crowe, Keanu Reeves e molti altri. Le storiche botteghe che affollano la strada si possono classificare scindendole in quelle più tradizionali e quelle che, al contrario, si aprono verso intuizioni bizzarre o estrose. Chester Barrie, Gieves & Hawkes, Henry Poole & Co sono solo alcune fra le più antiche sartorie della strada, che preservano il valore della tradizione e dell’eleganza - senza mode - dell’haute couture maschile. Al contrario Ozwald Boetang e Richard James, rispettivamente al numero 30 e 29 della via, sono di più recente apertura e pioneristici nelle loro creazioni. In tutti i casi, comunque, la parola d’ordine è “bespoke”, ovvero “su misura”: per avere un abito ideato, progettato e cucito in Savile Row occorre pazienza e spesso un buon investimento. I tempi di consegna possono addirittura superare l’anno, con una serie di appuntamenti (almeno tre) in sartoria per effettuare le dovute misurazioni e valutazioni. Ma, a risultato finito, ne sarà valsa la pena. Al di là delle sartorie artigianali, in Savile Row è possibile anche trovare negozi che vendono abiti da uomo già pronti, con taglio, tessuti e fattura di ottima qualità, talvolta anche a prezzi veramente modesti (a partire da 300 pound). Perché non farci un salto, per rubare qualche idea o portarsi a casa l’abito che cercavate?

Qualche curiosità...
Savile Row, per la sua storica notorietà, è stata citata in numerosi film, canzoni e libri. Al numero 7 viveva per esempio Phileas Fogg, protagonista del romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. L’ultimo concerto che i Beatles fecero, il 30 gennaio del 1969, si tenne sul tetto al 3 di Savile Row: quello che è stato poi chiamato il “Rooftop Concert” è anche l’ultima scena del film/documentario Let It Be. Inoltre, sembra che la parola giapponese “sebiro” (背広), che significa “completo da uomo” , sia proprio una contrazione del nome della storica via.

di Claudia Cataldo

In foto modello firmato Richard James

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